Cos’è la sciatica e come curarla in ambito sportivo

Sciatica e sciatalgia sono i termini comunemente usati per indicare una situazione di sofferenza del Nervo Sciatico.

A causa dei sintomi fastidiosi e del fatto che molto probabilmente qualche amico/conoscente te ne ha parlato in maniera catastrofica, è possibile che questa problematica ti spaventi. Ma..

È piacevole avere la sciatica? Sicuramente no!

Sei spacciato e devi smettere per sempre di fare sport? Sicuramente no!

Cerchiamo di capire qualcosa in più.

Il Nervo Sciatico origina dalle ultime radici lombari (L4-L5) e decorre lungo tutto l’arto inferiore, dal gluteo alla parte posteriore della coscia e postero-laterale della gamba, fino alla caviglia.

Alcune volte purtroppo ci si ritrova in una situazione di sofferenza di questo nervo per cause meccaniche o chimiche alla radice o lungo il decorso: compressione da parte di qualche struttura come per esempio un’ernia lombare (meccanica), infiammazione di un tessuto adiacente alla radice (chimica).

Come conseguenza abbiamo “la sciatica” e i suoi segni e sintomi caratteristici:

-intorpidimento e perdita della sensibilità

-debolezza dell’arto inferiore

-alterazione dei riflessi

-dolore radicolare: sensazione dolorosa e profonda

-dolore disestesico: bruciori, scosse, formicolio, tensioni

Che fare?

Prima di tutto ricevere una corretta valutazione.

Quella che sembra una sciatica deve essere confermata tale da un clinico specializzato, che avrà lo scopo di valutare ogni singolo caso attraverso un’anamnesi approfondita e l’esame fisico.

È fondamentale escludere le cosiddette red flags, cause di dolore non di competenza fisioterapica in cui è necessario rimandare il paziente ad una valutazione medica.

Escluse queste si potrà procedere con l’analisi dei meccanismi di elaborazione del dolore, stato di salute generale, test specifici per riprodurre sintomi, test di mobilità e tanto altro ancora…

 Diagnosi confermata… è il momento di iniziare con il trattamento senza perdere tempo.

A meno di sintomi molto gravi, segni neurologici ingravescenti o altre patologie il trattamento è CONSERVATIVO, non chirurgico.

Nella prima fase l’obiettivo principale è quello di rimanere attivi senza andare ad aumentare l’irritabilità del nervo.

Mi raccomando RIMANERE ATTIVI ed essere educati su quale attività fare e quali evitare è la parte più importante in questo momento.

Esercizi di mobilizzazione, movimenti ripetuti nelle direzioni non dolorose, tecniche di neurodinamica e terapia manuale possono risultare molto utili per alleviare il dolore, mentre il riposo a letto se non per le primissime fasi e per un massimo di 2-3 giorni è sconsigliabile.

Per riassumere: stai attivo e cerca di non dare ulteriori problemi al nervo, il tempo e la capacità di adattamento del corpo umano sarà dalla tua parte.

Passata la fase acuta e diminuito il dolore, la riabilitazione come sempre prende le sembianze di un allenamento, con due scopi principali:

-riprendere la forma fisica che ti permetta di tornare a competere

-andare a modificare ciò che prima ha causato l’infortunio. Premesso che ci siano state effettivamente delle cause specifiche e che queste siano emerse in fase di valutazione, ovviamente bisognerà darci la giusta importanza. Una programmazione errata, un carico eccessivo sulla zona lombare, un’assenza di muscolatura adeguata e di mobilità necessaria per lo sport praticato sono tutti eventuali aspetti da risolvere.

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